THE MINT JULEP


COCKTAIL ARCHAEOLOGY
PRESENTS:
THE MINT JULEP
Il mint julep è il principale rappresentante della famiglia di cocktail da cui prende il nome: I Julep.
Sono cocktail con origini radicate agli inizi del 1800 ed il loro probabile creatore fu il primo ad essere considerato “bar tender”, Kato Alexander: ex schiavo che riuscì a comprarsi la libertà grazie alle sue spiccate doti culinarie.
Il principale ingrediente di questi drink è la menta, le cui foglie verranno delicatamente pigiate onde evitare di spezzarle. Per ottenere un julep di alta qualità si dovrà infatti evitare, la fuoriuscita delle sostanze amare contenute all’interno delle foglie.
Il bicchiere ideale per questo drink è la Julep Cup: un bicchiere dal corpo tronco-conico in acciaio inox. Ma perché veniva usato un bicchiere di metallo? Perché, siccome viene usato del ghiaccio finemente tritato per la preparazione del mint julep, l’acciaio fa si che si crei uno strato di brina intorno al bicchiere e che si mantenga più a lungo la temperatura del drink.
A quell’epoca le cannucce ancora non esistevano quindi, per non avere problemi col ghiaccio tritato, servivano il Mint Julep con all’interno del cocktail uno strainer apposito che prenderà poi il nome di Julep Strainer. Questo fungeva da filtro, in modo che il ghiaccio rimanesse all’interno del bicchiere, senza congelare i denti al cliente.
Con l’avvento delle cannucce nel 1830, ovviamente lo strainer sarà sostituito.
Vediamo la ricetta e la preparazione del drink:
Bourbon Whiskey 2 oz
Menta 5/6 foglie grandi
Zucchero 1 ts
Acqua 1 dash
Ghiaccio tritato
Preparazione –
possiamo cominciare prendendo una foglia di menta per passarla all’interno della julep cup: schiacciandola sulla parete del bicchiere libereremo gli oli essenziali, profumando così il nostro contenitore.
Successivamente verseremo lo zucchero e il dash di acqua nella julep cup e con un bar spoon cercheremo di sciogliere il più possibile lo zucchero girando velocemente. Oggi come oggi molti utilizzano lo zucchero liquido, ma i veri estimatori di questo drink saranno sicuramente affezionati allo zucchero, quel poco che non si è sciolto, scricchiolante tra i denti.
A questo punto mettiamo la menta nel bicchiere e pigiamo bene le foglie con un muddler.
Riempiamo il bicchiere a metà di ghiaccio tritato, versiamo il bourbon whiskey e misceliamo per bene con uno swizzle stick, in assenza di questo andrà benissimo un bar spoon.
Colmiamo il bicchiere di ghiaccio tritato e giriamo ancora, finche non ci accorgiamo che anche la parte superiore del bicchiere si sarà freddata come il resto.
Come ogni cocktail classico andrà guarnito generosamente, in questo caso potremo usare una cimetta di menta ricca di foglie, e se vogliamo creare un grazioso effetto brina non dovremo far altro che spolverare le punte delle foglie di menta con lo zucchero a velo.
Originariamente sembra che venisse usato del cognac, oggi infatti si prepara in entrambi i modi, ma sembra che agli inizi dell’ ‘800 il cognac sia stato surclassato dal whiskey a causa della diffusione in Europa della Filossera: un parassita che distrusse grandissima parte dei vigneti europei. Ciò favorì molto la diffusione di distillati con base cerealicola facendo invece crescere il prezzo di distillati a base di vino.
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